Di seguito troverete la risposta ad alcune delle domande in campo ambientale che ci vengono poste più frequentemente. Non esitate a contattarci per qualsiasi informazione in campo ambientale a cui siate interessati e non presente nell’elenco di seguito.
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Q?
Esiste on-line un archivio ove trovare le normative, la modulistica ed eventualmente le autorizzazioni dei soggetti implicati nella gestione dei rifiuti
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A.
Certo che esiste, cliccando sul link qui di seguito http://www.iss.sm/on-line/home/dipartimento-prevenzione/unita-organizzative-complesse-e-semplici/u.o.c.-sanita-pubblica/u.o.s.-tutela-dellambiente-naturale-e-costruito.html sarete indirizzati sulla pagina dell’ Istituto Sicurezza Sociale ove potrete trovare e scaricare tutto ciò che è inerente alla corretta gestione dei rifiuti.
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Q?
Quali sono le operazione di Smaltimento che si possono effettuare sui rifiuti
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A.
D1: Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica)D2: Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli)D3: Iniezioni in profondità (a esempio iniezioni dei rifiu…ti pompabili in pozzi. In cupole saline o faglie geologiche naturali)D4: Lagunaggio (a esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune, ecc.)D5: Messa in discarica specialmente allestita (a esempio sistematizzazione in alveoli stagni separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall’ambiente)D6: Scarico dei rifiuti solidi nell’ambiente idrico eccetto l’immersione D7: Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marinoD8: Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12D9: Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.)D10: Incenerimento a terraD11: Incenerimento in mareD12: Deposito permanente (a esempio sistemazione di contenitori in una miniera, ecc.)D13: Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12D14: Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13D15: Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti D1 a D14 -
Q?
Quali sono le operazione di Recupero che si posso effettuare sui rifiuti
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A.
R1 Utilizzazione principale come combustibile o altro mezzo per produrre energia (Recupero di energia, ovvero termovalorizzazione)R2 Rigenerazione/recupero solventiR3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operaz…ioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche – Rottamazione – Frantumazione – Selezione/Recupero metalli)R4 Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici ( (Selezione/Recupero RAEE – Frantumazione di inertiR5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (Selezione/Recupero vetro)R6 Rigenerazione degli acidi e delle basiR7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinantiR8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatoriR9 Rigenerazione e altri reimpieghi degli oli (Spandimento fanghi -Spandimento)R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’ agricoltura o dell’ecologia (Recupero morfologico-ambientale)R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10R12 Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11 (Miscelazione – Stoccaggio con infustamento e/o riduzione volumetrica)R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti – Stoccaggio)Altro… -
Q?
Il RIFIUTO SI CATALOGA IN BASE AL CODICE CER (catalogo europeo del rifiuto) MA COME CI SI ARRIVA AD IDENTIFICARLO IN QUEL DETERMINATO CER
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A.
1 FASE si identifica l’ attività che ha prodotto il rifiuto. L’ identificazione dell’ attività che ha prodotto il rifiuto permette di individuare le prime due cifre del codice.
2 FASE si identifica il processo che ha prodotto il rifiuto. L’ identificazione del processo che ha prodotto il rifiuto permette di individuare le successive due cifre del codice.
3 FASE si identificano le caratteristiche specifiche del rifiuto. L’ identificazione delle caratteristiche del rifiuto permettono di individuare le ultime due cifre del codice.
Inoltre occorre identificare anche:
4 FASE identificare le caratteristiche di pericolosità del rifiuto. L’ identificazione delle caratteristiche di pericolosità del rifiuto permette di classificare il rifiuto speciale come pericoloso o non pericoloso ed assegnare il fattore di rischio
5 FASE Confezionare il rifiuto ed etichettare il contenitore con i dati ricavati dalle fasi precedenti -
Q?
Quali sono le classi di pericolo di un rifiuto
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A.
•H1 “Esplosivo”: sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili agli urti e agli attriti più del dinitrobenzene
•H2 “Comburente”: sostanze e preparati che, a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, presentano una forte reazione esotermica;
•H3-A “Facilmente infiammabile”: sostanze e preparati:
- liquidi il cui punto di infiammabilità è inferiore a 21 °C (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o che a contatto con l’aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o
- solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l’allontanamento della sorgente di accensione, o
- gassosi che si infiammano a contatto con l’aria a pressione normale, o che, a contatto con l’acqua o l’aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose;
•H3-B “Infiammabile”: sostanze e preparati liquidi il cui punto di infiammabilità è pari o superiore a 21 °C e inferiore o pari a 55 °C;
•H4 “Irritante”: sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria;
•H5 “Nocivo”: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di gravità limitata;
•H6 “Tossico”: sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la morte;
•H7 “Cancerogeno”; sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o aumentarne la frequenza;
•H8 “Corrosivo”: sostanze e preparati che, a contatto con tessuti vivi, possono esercitare su di essi un’azione distruttiva;
•H9 “Infettivo”: sostanze contenenti microrganismi vitali o loro tossine, conosciute o ritenute per buoni motivi come cause di malattie nell’uomo o in altri organismi viventi;
•H10 “Teratogeno”: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre malformazioni congenite non ereditarie o aumentarne la frequenza;
•H11 “Mutageno”: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;
•H12 Sostanze e preparati che, a contatto con l’acqua, l’aria o un acido, sprigionano un gas tossico o molto tossico;
•H13 Sostanze e preparati suscettibili, dopo eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un’altra sostanza, ad esempio ad un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate;
•H14 “Ecotossico”; sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori dell’ambiente