Come comportarsi dunque, come trattare le cose che sono state danneggiate? Detto che i rifiuti degli edifici pubblici e privati vengono classificati come rifiuti urbani e che quelli “speciali” delle attività produttive, anche se alluvionati, rimangono tali, le attenzioni, sia per i privati che per le aziende, devono essere rivolte in particolar modo verso tre “categorie”: gli elettrodomestici e i macchinari; i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi; il ferro. Queste tre “classi” devono essere separate dagli altri rifiuti. I primi, chi ha avuto modo di osservare leggendo i giornali o informandosi sul web, vengono gestiti da piccoli camion specializzati che sono passati “a domicilio” a raccoglierli: si tratta di RAEE quindi di Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi necessitano di grandi attenzioni: sono sempre rifiuti pericolosi. Il ferro infine: non va buttato assieme agli altri rifiuti ma va rigorosamente separato e non per motivi di recupero ma di criticità.
Tutto il resto, quindi materassi, mobili, eccetera, va a termodistruzione e quindi non si può recuperare.
È importante poi rimuovere ogni cosa fatta di cellulosa, legno o tessuto in quanto possono assorbire acqua e liquami che possono far crescere muffe e batteri.
Per le pulizie dei muri e dei pavimenti servono acqua calda, detergenti, guanti e una mascherina per proteggere le vie respiratorie. I vestiti, quelli recuperabili, vanno anch’essi lavati in acqua calda.
Chiudo con un’iniziativa che parte dalla Repubblica di San Marino e che esce dai confini dello Stato: “Un sorriso per Norcia & Non Solo” è un gruppo su Facebook – gestito da me e da Sara Podeschi - che si è già attivato per aiutare le zone alluvionate dell’Emilia-Romagna. Il primo servizio è stato svolto nel fine settimana del 20 e 21 maggio quando abbiamo organizzato una raccolta di quello che serve. La base logistica è la sede della IAM (Via Fondo Ausa, 16, 47890 Dogana, RSM) e grazie ai volontari siamo riusciti a preparare le spedizioni. Per non creare un’emergenza nell’emergenza non bisogna portare indumenti usati o armadi smontati ma solo quello che serve veramente come ad esempio badili, acqua, stivali, sacchi neri per i rifiuti, detersivi per lavatrici, dentifrici e spazzolini. Molte persone mi chiedono cosa possono fare: oltre a mettersi in contatto con il nostro gruppo, il mio consiglio è quello di recarsi al Centro di raccolta e distribuzione allestito presso la scuola ‘Don Milani’ di Cesena, di fronte al Carisport dove un gruppo di persone organizza gli interventi da fare.
Mirkare Manzi